Androidi quantistici

Qdroid

Il nome Qdroidi viene dalla sceneggiatura “L’alba dei Qdroidi” del prof. Damiano Anselmi, che potete leggere e ascoltare seguendo questo collegamento.

Secondo il racconto noi umani li produrremo e poi inizieranno a evolversi autonomamente. Non vi raccontiamo il seguito per non rovinarvi la sorpresa. E’ un racconto avvincente, andate a vederlo.

In effetti non si tratta solo di un racconto ma di una possibile previsione del futuro. Se non ci estingueremo prima di arrivarci seguiremo sicuramente quel percorso.


Potrà diventare un film?

Speriamo che qualcuno trasformi questa sceneggiatura in un film, ma purtroppo sarà un processo lungo e costoso.

Ci permettiamo di suggerire una idea che forse potrebbe diventare realizzabile, eventualmente accorciando un po’ la sceneggiatura. Si potrebbero utilizzare le tecniche di computer grafica. Non si tratta di cartoni animati ma di veri film ed è possibile introdurvi anche oggetti e persone reali, ma sono notevolmente meno costosi di un vero film.

Ecco alcuni esempi di CGI che contengono alcune parti realistiche ed altre sintetiche:

Esempio 1   Esempio 2    Esempio 3

Con queste tecniche sarebbe anche abbastanza facile animare i Qdroidi. E ci sono scuole di computer grafica che potrebbero essere interessate, ad esempio ESMA (École Supérieure des Métiers Artistiques).

Pagina dei video di ESMA


Cervelli quantistici a temperatura ambiente

A questo punto molti si chiederanno se sarà mai possibile costruire androidi con cervelli quantistici, dato che i computer quantistici attuali non possono funzionare a temperatura ambiente. Ma in realtà i computer quantistici funzionanti a temperatura ambiente già esistono, lo siamo noi stessi, e lo sono i cervelli di tutti gli esseri viventi.

Senza alcun dubbio tutti noi siamo composti da particelle subatomiche e queste particelle seguono regole quantistiche e prendono una infinità di decisioni in ogni istante, un gran numero di esperimenti lo ha ormai dimostrato.

Per cui tutte le nostre scelte non arrivano da un fantomatico “libero arbitrio” o da un ancora più fantomatico “creatore” e meno ancora dal determinismo assoluto. Se fate attenzione a come prendete le decisioni e a come vi vengono le idee, vi accorgerete che nascono spontaneamente dal nulla.

Ci hanno immerso fino dalla nascita in concetti deterministici, per cui può essere difficile cambiare prospettiva e rendersi conto che all’origine di ogni decisione ci sono solo scelte casuali, prodotte dalle particelle subatomiche in una nuvola di probabilità statistiche.

Tutti abbiamo sperimentato cosa succede quando si va a dormire con un problema in testa. Spesso capita di svegliarsi con la soluzione pronta e questo è un segno evidente di come il nostro cervello si è ottimizzato per entrare in uno stato amorfo (sovrapposizione di stati). Il sonno permette un totale rimescolamento dei concetti, un miscuglio nel quale i miliardi, di miliardi, di eventi casuali subatomici possono avere il massimo effetto e il risveglio è esattamente quello che in fisica quantistica si definisce “collasso della funzione d’onda”, cioè il convergere di tutte le possibilità in alcune idee, che guarda caso sono proprio la soluzione che stavamo cercando.

Tutto questo è così evidente che sembra impossibile che ci siano voluti cento anni per capirlo ma in realtà un motivo c’è. Millenni di storia del pensiero, con Aristotele a capo, ci hanno talmente imbottiti di determinismo che non riusciamo a vedere altro.

– – –

Se questa pagina non è bastata per convincervi, ascoltate il prof. Anselmi che lo spiega in modo magistrale.

Leave a Reply

Your email address will not be published.